Il liceo Oriani da sempre aderisce al Progetto Intercultura che offre agli studenti delle classi seconde e terze l’opportunità di studiare all’estero, presso una scuola e una famiglia ospite, per un periodo compreso fra alcuni mesi e l’intero anno scolastico.
Fra i tanti ragazzi coinvolti nel corrente anno scolastico in questo progetto, c’è Manuela Maldera, studentessa della IVA del liceo “Oriani”, che sta vivendo una irripetibile esperienza in Giappone, Paese che agli occhi di molti occidentali risulta essere misterioso e affascinante allo stesso momento. Ospite di una famiglia di cinque persone, Manuela vive la sua nuova realtà quotidiana a contatto con una nuova cultura, non nascondendo la sua nostalgia di casa, lontana dai suoi genitori e dal contatto con i suoi amici, ma serena e consapevole che anche questo percorso può arricchire il suo bagaglio di vita e di esperienze, utili insegnamenti per il proprio futuro. A Nagoya, dove frequenta la Showa High School, si scontra anche con il rigido sistema educativo nipponico, scoprendo come il rigore e l’attenzione per i dettagli siano il fulcro di questa cultura. Di fronte però a questo impatto così differente dalle nostre abitudini e tradizioni, Manuela ha acquisito la coscienza di un’esperienza maturante, scoprendosi in una dimensione che solo di fronte alle inaspettate necessità ha dimostrato di possedere. Così immersa nella vita di una grande città, dichiara la sua fierezza nell’essere riuscita ad acquisire un’autonomia nelle attività quotidiane con il passare dei giorni. Prendere una metropolitana e spostarsi da un punto all’altro di una metropoli, per esempio, può sempre rappresentare un problema per una giovane studentessa di un paese, qual è Corato, di 50 mila abitanti.
E’ innegabile che il Giappone risulti per lei entusiasmante e rassicurante, con quegli orari così scanditi e organizzati per le attività scolastiche. A colpirla sono state anche le numerose ore dedicate alle attività extrascolastiche sportive e culturali. Inoltre, nella Showa High School prevale il senso del dovere e del rispetto che tutti devono osservare per l’ambiente frequentato in comune, tanto che dopo le 15.30 entra in vigore il cosiddetto “Cleaning time”, momento in cui tutti gli studenti puliscono e sistemano gli ambienti di cui hanno goduto, bagni e aule compresi. Ma non esistono solo “doveri”, in quanto le numerose attività previste dopo le lezioni, non solo arricchiscono la formazione personale, ma contribuiscono ad integrare lo spirito di corpo dei compagni di classe.
E’ del tutto evidente che Manuela sia pienamente soddisfatta di questa esperienza che l’ha portata ad ampliare la propria visione confrontandosi con una realtà così distante – geograficamente e culturalmente – dalla nostra.
Fedele Zitoli, II A LICEO CLASSICO
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